ALCUNE CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA “TUTELA DEI DIRITTI DEI
MILITARI” :
Evidentemente, nel nostro Paese,
si fanno migliaia di leggi che non vengono applicate ovvero vengono applicate
soltanto ad alcune categorie di cittadini. Come definire un simile modus
operandi? Viviamo in uno Stato Democratico nel senso più vero del termine
oppure la classe politica che ci governa, la quale ha giurato di rispettare la
Costituzione, è spergiura e colpevole consapevole di “delitti contro il Popolo”
che spaziano tra l’associazione a delinquere, la corruzione, il ladrocinio, la
concussione e chi più ne ha più ne metta? Nello specifico, l’Amministrazione
Militare è colpevole di NON aver adeguatamente tutelato la salute del
Personale prevedendo, così come avviene per i civili, di assicurarli presso
adeguato istituto (INAIL) ? E’ colpevole di NON aver applicato la “Normativa di
Sicurezza per la Tutela della Salute del Personale Militare Imbarcato sulle
Navi da Guerra” relativamente all’esposizione all’amianto? Normativa esistente
già dall’immediato dopoguerra ed emanata da CINCNAV (acronimo di Comando in
Capo della Squadra Navale) che è stata, tra l’altro, presentata dall’Ispettore
di PG O.N. nel corso di un’udienza del processo “Marina 1”
conclusosi in appello a Venezia con la
“prescrizione” dei reati a carico degli imputati, gli “alti vertici militari”
con funzioni di comando negli anni 50’
fino agli anni 90’ e oltre. La risposta non può che essere AFFERMATIVA!!! Ma,
visto le compagini politiche che si sono avvicendate al governo di questo Paese
negli ultimi 30 anni, la situazione è assolutamente calzante: Diritti
calpestati, diritti negati, stravolgimento di ogni principio democratico di
uguaglianza. Questa è l’Italia che i corrotti al comando hanno voluto!!!
Vorrei qui riportare uno stralcio
di una relazione del Giudice del Lavoro Roberto Riverso:
-
Amianto, dipendenti pubblici e militari:
l’insostenibile disparità di trattamento
-
“E’ noto che l’applicazione
della normativa sui c.d. benefici previdenziali amianto sia divenuta una sorta
di museo dell’assurdità, all’interno del quale si fa fatica a capire quando
finisca l’ignoranza e dove inizi il dolo. Ciononostante era lo stesso difficile
da immaginare che l’ordinamento potesse trattare in modo ottusamente sordo
persino dipendenti pubblici ed organi dello Stato, come i militari, alla massa
dei quali non disdegna trattamenti discriminatori nell’accesso ai benefici
regolati dai commi 7 ed 8 dell’art. 13 della legge 257/1992 (e succ. mod.).
Vero è che in questa materia quando uno pensa di aver già abbondantemente
toccato il fondo, scopre che esiste un ulteriore fondo fatto di formalismo
burocratico, disinteresse per il prossimo e per la giustizia” (estratto della
relazione approntata per il convegno “Quale giustizia per gli esposti e le
vittime dell’amianto?”
Il Maresciallo Meccanico Giacomo Leopardi, deceduto per Mesotelioma Pleurico all'età di 70 anni il 4 novembre 2013 dopo indicibili sofferenze!
Il Maresciallo Incursore Palombaro Paesani Loreto, deceduto a seguito di Mesotelioma Pleurico all'età di 63 anni l'8 agosto 2014!
Il Maresciallo Incursore Palombaro Paesani Loreto, deceduto a seguito di Mesotelioma Pleurico all'età di 63 anni l'8 agosto 2014!
-
PROCESSI
– SENTENZE AMIANTO – COSA SI ASPETTANO I MILITARI
1) Per
concludere questo scritto sarebbe sufficiente una sola parola: GIUSTIZIA.
Ma, nel nostro
caso, non stiamo scrivendo di un “classico” processo dove sono ben individuati
e definiti i presunti colpevoli e le vittime. Parliamo di qualcosa di diverso,
di nebuloso, di farraginoso. Infatti, se le VITTIME sono ben individuate e
definite, senza ombra di dubbio, vale a dire le migliaia di Militari di Marina
deceduti ovvero portatori di patologie più o meno gravi correlate
all’esposizione all’amianto, altrettanto non si può affermare dei presunti
colpevoli: I VERTICI MILITARI DELLA MARINA CON FUNZIONI DI COMANDO NEGLI ANNI
CHE VANNO DAI 50’ FINO AGLI INIZI DEGLI ANNI 2000. Perché questa ulteriore
problematica? Semplice: Le stesse persone accusate di crimini come l’omicidio
colposo e chiamate a rispondere davanti al Tribunale di Padova, sono anche
Vittime dell’amianto. Quindi, al tempo stesso, Vittime e carnefici. Certo,
l’essere anche Vittime non li esime
dalle loro RESPONSABILITA’. Ma la domanda è un’altra: Sono veramente loro (i
vertici militari) i responsabili? A mio modesto avviso, NO. Almeno non
totalmente. Per un semplice fatto. Un Militare ha un potere decisionale
limitato, anche ai più alti livelli. Per meglio comprendere porto questo
esempio. Ammettiamo che si fossero volute applicare le normative a tutela della
salute dei Militari imbarcati dotandoli dei mezzi di protezione idonei ad
impedire l’inalazione di fibre d’amianto. Mi viene da pensare alle mascherine
dotate di filtro intercambiabile. Mascherine che tutto il personale (di qualsiasi livello)
avrebbe dovuto indossare H24, quindi anche dormendo perché, è bene ricordarlo,
non c’era locale a bordo ove non vi fosse presenza di amianto. L’amianto era in
ogni luogo, anche in minima parte ma in ogni locale. Credete sarebbe stato
possibile vivere così? E per poter parlare? E per poter mangiare? L’unica
soluzione (adottata, se non erro, dalla Marina Francese negli anni 60’) sarebbe
stata quella di fermare l’intera flotta per alcuni anni e BONIFICARE tutte le
Unità Navali della Marina Militare!!! Chi, nelle “alte sfere”, avrebbe avuto il
coraggio di proporre (al ministro della difesa? Al Presidente della
Repubblica?) una simile azione senza essere preso per pazzo o, quantomeno,
giocarsi la carriera? Perché qui dobbiamo essere ONESTI. Il vero colpevole, a
mio avviso, è e rimarrà lo STATO al quale è demandata, come recita la nostra
Costituzione, la TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA. Qui non ci sono mezze misure,
non ci sono scappatoie. Qualcuno però ha pensato ben altro in modo da non porre
lo Stato sul banco degli imputati. Ecco perché l’avvocatura dello Stato difende
gli imputati!!! Perché, in effetti, difende se stesso!!! I processi di Padova
sono una sorta di guerra dello Stato (Procura di Padova) che combatte contro se
stesso (gli imputati dipendenti dello Stato). E’ un poco strano perché, posso
assicurare, che se un Militare commette un reato mentre è in servizio, viene
arrestato (se il reato lo prevede) dalle forze dell’ordine e processato. E
deve, quindi, pagarsi un avvocato. Non è certo l’avvocatura dello Stato a
difenderlo. Se gli imputati in qualità di Vertici al Comando nei vari settori,
fossero stati considerati veramente colpevoli dallo Stato, avrebbero dovuto, in
primis, provvedere alla loro difesa pagando di tasca propria. Orbene, queste
sono considerazioni che mi appartengono e che possono non essere condivise.
Siamo nel campo di una logica opinabile quanto si vuole. Ma questo è il mio
pensiero. E veniamo alle aspettative.
2) Non
è difficile fare dei pronostici visto come si è concluso il processo “Marina 1”
. Ma qui non stiamo giocando a calcio. Qui parliamo di Persone con brillanti
carriere alle spalle, parliamo di Ammiragli con alto senso del Dovere e dotati
di Dignità non in vendita. E parliamo di migliaia di Vittime Innocenti la cui
unica colpa è stata quella di servire il proprio Paese incondizionatamente. E
parliamo di centinaia di Deceduti (Ufficiali, Sottufficiali e Marinai) che
hanno lasciato nel dolore le proprie Famiglie. Nel processo “Marina 2” che si
va ad iniziare (la prima udienza si terrà il 25 maggio presso il Tribunale di
Padova) è chiamato a rispondere, quale imputato, lo stesso MINISTERO DELLA
DIFESA. E qui scappatoie non ce ne sono. E’ lo Stato sul banco degli imputati.
Qui la prescrizione va a farsi benedire. E la condanna è certa perché, se mai
fosse necessario ricordarlo, la prescrizione NON ANNULLA IL REATO!!! Lo
prescrive ma non lo annulla. Quindi l’imputazione rimane. E allora possiamo
rispondere alla domanda: COSA CI ASPETTIAMO? Giustizia, cioè la CONDANNA DELLO
STATO e un PROCESSO CIVILE che risarcisca
adeguatamente TUTTI COLORO CHE HANNO DOVUTO SUBIRE GLI EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE
INCONSAPEVOLE ALL’AMIANTO!!! GIUSTIZIA!!!
Pietro
Serarcangeli – 09 Marzo 2015
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