In questo scritto si esamineranno
alcune “ATTIVITA’” e si esprimeranno alcuni concetti fondamentali necessari al
fine di comprendere, appieno, i soprusi e gli abusi ai quali la schiera dei
militari della Marina sono stati sottoposti.
“Il Popolo dei Militari (sia in servizio che in congedo) è un Popolo
dignitoso e silenzioso del quale può essere fatto scempio, secondo bisogna” – Dichiarazione
di Pietro Serarcangeli – 2 Marzo 2015
Tale concetto è suffragato da
documenti incontestabili che dimostrano, se mai fosse necessario, che le leggi,
le normative emanate a tutela della popolazione, o per talune categorie di
lavoratori, non valgono oppure valgono oppure forse valgono per il popolo dei Militari.
Dipende dalla prospettiva che, in un detto contesto, è più favorevole ai
burocrati di Stato. L’importante è gestire, ridurre, sminuire o, addirittura,
annullare i DIRITTI ACQUISITI.
Al di la dell’opinione che si può
avere delle varie sigle sindacali, bene o male, esse difendono i diritti dei
lavoratori CIVILI. I Militari non hanno e non hanno mai avuto chi, a livello
istituzionale, potesse perorare le loro cause. I vari COCER e COBAS altro non
sono che fumo negli occhi. Non hanno alcun potere contrattuale perché, se lo
avessero, non saremmo arrivati al punto in cui siamo. E’ pur vero che i
Militari sono obbligati all’obbedienza e a seguire le direttive impartite dai
superiori, costi quel che costi. Infatti GIURANO fedeltà alla Repubblica e alla
Sua Bandiera. Ma qui siamo in un altro campo. Qui non è in discussione la
missione del militare. Qui sono in discussione i “DIRITTI DEL CITTADINO
MILITARE” che dovrebbero avere lo stesso peso dei “DOVERI” ed essere uguali a
quelli di tutti gli altri umani, così come sancito dalla nostra Carta
Costituzionale. Purtroppo così non è e qui lo dimostreremo.
Gli argomenti che andiamo a
trattare sono:
1) ITER
CERTIFICAZIONI INAIL
2) VERBALI
EMESSI DALLE COMMISSIONI MEDICHE OSPEDALIERE MILITARI
3) PROCESSI
AI VERTICI MILITARI DELLA MARINA – ATTESE
ITER CERTIFICAZIONI INAIL
-
Visto il dilagare delle epidemie morbigene
dovute all’esposizione all’amianto, il legislatore emana la legge n. 257 del 27
marzo 1992 che mette al bando l’amianto vietandone l’uso, la
commercializzazione e l’importazione. Tale legge detta inoltre alcuni
“benefici” e provvedimenti di tipo “sociale” che vanno applicati ai lavoratori
“ESPOSTI ALL’AMIANTO” in misura decennale. Art. 13 comma 7 (portatori di
patologia correlata all’amianto) e comma 8 (esposizione all’amianto
ultradecennale ma non portatore di patologia). Tale legge, applicata nei
termini suddetti, consente ai lavoratori CIVILI di accedere al prepensionamento
con DIECI anni di anticipo (in alcuni casi) poi ridotti a SETTE, infine ridotti
a CINQUE. E i Militari??? Ad essi NON viene applicata tale legge. Forse perché
NON SANNO DI ESSERE ESPOSTI ALL’AMIANTO e perché, a bordo, le NORMATIVE A
TUTELA DELLA SALUTE IN RELAZIONE
ALL’AMIANTO NON SONO MAI STATE APPLICATE? O forse perché il Personale Militare
NON E’ MAI STATO ASSICURATO PRESSO L’INAIL CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO?
Grande lacuna dell’Amministrazione Militare. E allora perché la Difesa chiama
in gioco l’INAIL nella certificazione di “Esposto all’amianto” del Personale
Militare? Non se ne capisce la ragione o meglio, oggi, alla luce della nuova
vergognosa situazione, lo si capisce benissimo.
-
Dobbiamo arrivare al 2005, esattamente al 26
Aprile 2005 (quindi ben 12 anni più tardi) quando Segredifesa emana la circolare 1183 che detta le condizioni a tutto
il Personale in servizio (e il Personale in congedo???) per la presentazione
delle istanze per ottenere la certificazione di “Esposto all’amianto”. E
andranno presentate ENTRO IL TERMINE PERENTORIO DEL 15 GIUGNO 2005, PENA LA
DECADENZA DEL DIRITTO!!! Quindi parte degli
aventi DIRITTO sono stati defraudati dal poterlo esercitare perché:
-
A) la circolare è stata portata a conoscenza
solo del Personale in servizio.
-
B) si è posto un termine inaccettabile con la
data del 15 Giugno 2005 (a circa 3 mesi dall’emanazione della circolare di
Segredifesa). Può una data annullare un diritto?
-
Tali istanze, se non corredate dal Curriculum
Lavorativo, non hanno alcun valore e Segredifesa, nella stessa circolare
recita: < è emersa l’opportunità di
suggerire ai datori di lavoro periferici di evitare, per il momento, il
rilascio dei curricula>. Ma come, abbiamo già un ritardo di 12 anni?
Affermo che, all’epoca, avevano bisogno di tempo per cercare la “giusta” via
che avrebbe beffato tutti gli aventi diritto!!!
- E intanto si attende. L’INAIL (quando parliamo
di INAIL ci riferiamo alla Direzione Centrale Prestazioni di Roma) non sa che
pesci prendere perché NULLA SA DEL PERSONALE MILITARE E DELLE MANSIONI SVOLTE A
BORDO perché non è mai stata ammessa, contrariamente agli stabilimenti civili,
sulle navi militari e negli arsenali militari. E, a conferma di quanto
scriviamo, l’INAIL scrive una lettera
VERGOGNOSA al Segretariato Generale Per La Difesa e alle Direzioni Generali di
PERSOCIV e PERSOMIL datata 02-12-2008 –
prot.0010467. L’INAIL è all’oscuro di tutto ma si attribuisce, presuntuosamente, la capacità di CERTIFICARE
IL PERSONALE MILITARE in relazione all’esposizione all’amianto. In realtà è
tutta una farsa perché ci penserà SEGREDIFESA ad erudire l’INAIL e a istruirla
su ciò che dovrà o non dovrà scrivere nelle certificazioni.
-
Segredifesa, con una lettera del 24 novembre
2009 lo dice chiaramente. Il famoso “FOCAL POINT” si è incontrato con
l’INAIL in data 5 ottobre 2009. A tale
incontro ne seguiranno molti altri onde definire le procedure da seguire
(INAIL) per certificare il Personale Militare.
In realtà si stanno compiendo le “Grandi Manovre” al fine di “tappare la
bocca” agli aventi diritto, di metterli in condizioni di non nuocere, di non
dover nulla pretendere, di tacere…….. come sempre.
-
Il tempo passa e le migliaia di decessi si
susseguono. Fioccano i Curriculum Lavorativi rilasciati dal Ministero della
Difesa (che vengono consegnati, in originale, dagli interessati alle sedi Inail
di residenza) ma delle certificazioni INAIL neanche l’ombra. Poi, nel caso
della sede INAIL di La Spezia, più volte contattata e visitata da questa
Associazione e dal sottoscritto, i direttori che si sono succeduti hanno sempre
dichiarato che:
<NON POSSIAMO RILASCIARE ALCUNA
CERTIFICAZIONE PERCHE’ L’ARCHIVIO E’ STATO POSTO SOTTO SEQUESTRO>
In effetti è
così. L’archivio della
sede spezzina è sotto sequestro per un provvedimento della Procura della Corte
dei Conti di Genova sin dal 2008. Perché? Perché nel comparto portuale di
Genova, sin dall’emanazione della legge 257/92, i benefici amianto sono stati
concessi a “cani e porci” (mi scuso per i termini usati) e anche a coloro che,
di amianto, non hanno mai saputo nulla e non ne sono mai stati vittime.
Qualcuno fa ricorso, contro tale modus operandi, alla Corte dei Conti di Genova
che, con un provvedimento “di tutta l’erba un fascio”, mette sotto sequestro
l’archivio della sede spezzina non tenendo conto che, li dentro, ci sono tutte
le nostre istanze. E allora, a titolo
personale, MINACCIO QUERELA ALL’INAIL di La Spezia (per scritto). Dopo quindici giorni l’archivio è dissequestrato e le nostre
istanze iniziano ad essere “lavorate” (termine usato da un’impiegata
dell’Inail). Coincidenza? Non lo sappiamo.
-
Siamo arrivati al 2013. Gli incontri tra il
“Focal Point” e l’INAIL/CONTARP (la
parte tecnica dell’INAIL) hanno dato i loro frutti nel trovare “la strada” per
gabbare il Personale Militare. La CONTARP, su indicazione del Focal Point,
partorisce una relazione di alcune decine di pagine che, quasi per magia,
dimostra che l’INAIL si è data da fare: ORA SA TUTTO DELLA MARINA, DELLE NAVI,
DEI MESTIERI, DEI DISAGI, DELLE NORMATIVE DI SICUREZZA………. Ha studiato e ora
sa. Sa come truffare i Militari. Sia quelli ammalati che quelli sani ma sempre
candidati alle patologie per lunga esposizione all’amianto. In pratica,
seguendo le istruzioni del Focal Point, l’INAIL si comporta così:
-
C) se sul curriculum dell’interessato alla voce
“MANSIONI” vi è scritta la dicitura “DESTINATO AL SERVIZIO
PROPULSIONE/SCAFO/ELETTRICO NAVE” allora l’INAIL emette CERTIFICAZIONE POSITIVA.
-
D) se sul curriculum dell’interessato alla voce
“MANSIONI” vi è scritta la dicitura “DESTINATO AL SERVIZIO CONDOTTA NAVE”
allora l’INAIL emette CERTIFICAZIONE
NEGATIVA.
-
Chiaramente c’è qualcosa che non va. Infatti la
CONTARP ha individuato solo alcune categorie che POSSONO essere state esposte
all’amianto a bordo: Meccanici, Motoristi, Elettricisti e tutti i
Sommergibilisti per un fatto ambientale. Tutte le altre categorie, dette di
“Coperta”, NON SONO CERTIFICABILI. Il caso di C.T. è emblematico:
Riconosciuto “Vittima del Dovere” con tanto di attestato rilasciato dal
Ministero della Difesa, è certificato dall’INAIL come “NON ESPOSTO
all’amianto”. C’è qualcosa che non quadra. Praticamente, con la relazione
CONTARP, si elimina più del 50% del Personale imbarcato ed esposto all’amianto,
rispondente al Personale di Coperta. Una bella “scrematura”, non c’è che dire.
Questo fatto a C.T.
e a tanti
altri nelle sue stesse condizioni, è un SOPRUSO oppure altro?
-
Man mano che le Certificazioni INAIL vengono
consegnate agli interessati la nuda verità viene a galla. Tutti coloro che
appartengono alle CATEGORIE DI COPERTA sono certificati come “NON ESPOSTO
ALL’AMIANTO”. Quindi esclusi, di fatto, dalla possibilità di essere destinatari
dei “benefici previdenziali previsti dall’Art. 47 del decreto legge 30
settembre 2003, n.269. Essere PORTATORI DI PATOLOGIE CORRELATE ALL’AMIANTO,
ANCHE GRAVI, E’ MARGINALE!!!
E per il
Personale di Macchina e Sommergibilisti? Vengono tutti (o quasi) certificati
come “ESPOSTO ALL’AMIANTO” e, quindi, eleggibili ad usufruire dei citati
benefici previdenziali. Ma il trabocchetto è in agguato: La citata circolare di
Segredifesa 1183 dice chiaramente che, uno stesso periodo (quello d’imbarco) NON
può essere valutato due volte. Con tale affermazione, in ASSOLUTA MALAFEDE, si
da per scontato che IL PERSONALE MILITARE IMBARCATO FOSSE A CONOSCENZA DEL
PERICOLO CHE CORREVA ESSENDO ESPOSTO ALL’AMIANTO!!! In pratica nella circolare
si ribadisce il concetto che, se un imbarcato ha usufruito degli anni
cumulativi d’imbarco (2 anni in più ogni 5 d’imbarco per il personale di
macchina – 1 anno in più ogni 5 d’imbarco per il personale di coperta ai soli
fini di accesso anticipato alla pensione) NON ha diritto alla rivalutazione per
esposizione all’amianto e, quindi, ai relativi “benefici previdenziali”
previsti dall’Art.47 già citato. La malafede è sanzionata da un fatto
incontestabile: CHI PUO’ ESSERE STATO ESPOSTO ALL’AMIANTO SENZA ESSERE STATO
IMBARCATO??? NESSUNO!!!
-
A questo punto è lecito affermare che tale
VERGOGNOSA PANTOMINA E’ STATA MONTATA AD ARTE AL FINE DI NON RICONOSCERE NULLA
AL PERSONALE IMBARCATO ESPOSTO ALL’AMIANTO. Si considerino, per un momento,
quante centinaia di persone hanno lavorato alla <determinazione ed
individuazione degli aventi diritto al curriculum – invio curriculum –
controllo istanze – stesura certificazioni Inail>. Lavoro inutile ed inutile
sperpero di denaro pubblico. Ma ciò che lascia veramente l’amaro in bocca è il
TRADIMENTO che quelle stesse persone che avrebbero dovuto tutelarci e prendersi
cura della nostra salute (non è forse il “datore di lavoro” responsabile della
tutela della salute del proprio dipendente e, quando irresponsabilmente, non
provvede a ciò è perseguito in termini di legge?) oggi si fanno beffa di noi
dimenticando che UN ESPOSTO ALL’AMIANTO o lo è oppure non lo è!!! Altre strade
non sono percorribili. L’Amministrazione Militare si è macchiata di COLPE
INCONTESTABILI profittando dell’ignoranza e della subordinanza del Personale
Militare che nulla sapeva della massiccia presenza di amianto a bordo, che
nulla sapeva del rischio che correva quando, comandato di “Assistenza
Antincendio alle Operazioni di Volo” indossava TUTE, GUANTI e SCAFANDRO
d’amianto!!! Per non parlare dei vapori degli idrocarburi che si respiravano a
bordo, dei solventi per vernici, delle onde elettromagnetiche potentissime
emesse dai complessi radio/radar e dai radar guida missili. NON C’E’ ALCUNA
DIFFERENZA A BORDO TRA PERSONALE DI MACCHINA E DI COPERTA!!! Chi afferma il
contrario è in assoluta malafede.
Pietro
Serarcangeli – 02-03-15
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